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Come isolare il pavimento al piano terra

Come isolare il pavimento al piano terra
Le prime tecniche di isolamento del primo solaio, quello a contatto con il terreno risalgono a tempi lontani. Si hanno testimonianze che già i Romani per isolare l’abitazione dal freddo e dall’umidità usavano collocare, tra il terreno e il pavimento, uno strato di separazione costituito di frammenti di terracotta, comunemente definito vespaio. Un accorgimento costruttivo che si è conservato nei secoli migliorandosi con sistemi e materiali sempre più efficienti.

Solai non isolati a diretto contatto con il terreno, quelli sopra i porticati o su ambienti non riscaldati (come box e cantine) costituiscono dei ponti termici. Sono cioè superfici di grande dispersione termica che determinano oltre a un aumento delle spese di riscaldamento anche un sensibile peggioramento del comfort interno con un abbassamento della temperatura superficiale e la possibile formazione di umidità. Le direttive tecniche CasaClima considerano che non vi sia un ponte termico quando venga attestata una temperatura superficiale minima di Ɵsi ≥ 17,0°C oppure di Ɵsi ≥ 12,6°C qualora sia stata installata una macchina di ventilazione meccanica controllata (VMC) in grado di garantire un ricambio d’aria di n ≥ 0,3 Vol/h.

Il miglior modo di intervenire nell’isolamento di un solaio è di farlo durante le fasi costruttive dell’edifico ma spesso sono le strutture esistenti ad avere problemi di questo tipo.
Anche in questo caso è sempre possibile intervenire con ottimi risultati e avendo l’accortezza di orientarsi ver-so tipologie di intervento adatte alla specifica situazione e usando materiali idonei si può ottenere, come vantaggio indiretto, anche un incremento dell’isolamento acustico. Meglio evitare interventi fai da te ma rivolgersi a tecnici esperti per evitare successivi problemi .

Le modalità di intervento sono diverse, ad esempio se il solaio è sopra un portico o su una cantina è possibile intervenire ponendo l’isolante sia in intradosso (lato inferiore) che in estradosso (lato superiore) del solaio, mentre per un pavimento a diretto contatto con il terreno la soluzione più opportuna è posizionarlo sul lato superiore. In ogni caso è bene ricordare che se l’isolante è posto verso l’ambiente freddo, la struttura beneficerà di temperature maggiori.

Anche nelle ristrutturazioni si possono attuare diverse strategie per isolare il ponte termico del primo solaio. Se si coibenta sul lato superiore del solaio si può mettere il materiale isolante sia sotto il massetto esistente (demolendolo insieme al pavimento esistente per poi ripristinare la stratigrafia) oppure sotto il vecchio pavimento, dopo averlo smantellato, per poi applicare una nuova pavimentazione. Tutte queste tecniche hanno lo svantaggio di causare un innalzamento del piano di calpestio, con conseguente necessità di modificare l’altezza delle porte interne. Qualora invece non sia necessaria ottenere una resistenza termica aggiuntiva molto elevata si può realizzare un massetto isolante, una miscela composta da inerti, quali argilla espansa o sughero, con buone proprietà di isolamento anche acustico. A conclusione dei lavori verrà posizionata su di esso una nuova pavimentazione

È sicuramente meno invasivo posizionare lo strato isolante nella parte inferire del solaio, qualora la situazione del fabbricato lo permetta. Spesso è sufficiente applicare direttamente al soffitto del portico o della cantina dei pannelli isolanti oppure predisporre un controsoffitto isolante in cartongesso. I vantaggi sono principalmente la rapidità e la semplicità della posa in opera, la lavorazione a secco, l'estrema versatilità che rendono questa tecnica adatta a una varietà di situazioni
 
Articolo pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 6 ottobre