Le piccole imprese e l'efficienza energetica

Come possono essere supportate quelle aziende che vogliono migliorare le proprie performance energetiche per mantenere il proprio standard di qualità, ma con un impiego minore di energia?
Secondo le rilevazioni dell’ENEA, in Italia i prezzi dell’energia per uso non abitativo, già in epoca pre-covid, erano calati, pur rimanendo più alti della media delle industrie europee. I dati del centro studi del CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) evidenziavano come ad essere più penalizzate sotto questo aspetto sono proprio le PMI (Piccole Medie Imprese) e in particolare le più piccole, quelle con un fabbisogno energetico annuo compreso nella fascia di consumo da 20 a 500 MWh. Solo nel settore delle grandi imprese, dove per la logica di mercato il prezzo scende a fronte di acquisti maggiori, il costo dell’energia risulta essere competitivo con il resto dell’Europa.
Per le piccole imprese rappresenta una disparità di trattamento che diventa forse un conto troppo salato da pagare. In un quadro di questo tipo appare evidente quanto sia importante, per lo sviluppo di un’impresa percorrere ogni strada che conduca all’efficienza, non ultima quella energetica. Declinare efficienza energetica per un’azienda significa introdurre un sistema di gestione dell’energia, ovvero pianificare, progettare realizzare azioni che permettono una riduzione dei fabbisogni energetici e di costi, mantenendo però inalterata la qualità dei processi di produzione o dei servizi.
Con il D.Lgs n. 102/2014, è stato introdotto in Italia l’obbligo per le grandi imprese di effettuare una diagnosi energetica ogni 4 anni. Sono tenute al rispetto della legge anche le aziende particolarmente energivore, quelle cioè dove il costo dell’energia supera il 3% del fatturato. Con l’introduzione dell’audit energetico si analizza lo stato dei consumi energetici e si individuano gli interventi di efficientamento che presentano il maggior potenziale di risparmio energetico in grado di portare non solo ad un aumento della competitività, ma offrire anche un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi europei per alla tutela del clima e dell’ambiente.
Spesso ad ostacolare le imprese a ragionare anche in termini di efficienza energetica, soprattutto nelle realtà locali, è la mancanza di informazione e di formazione: in particolare le piccole aziende non sono sempre consapevoli dei loro consumi, né sanno dove reperire le informazioni sulle innovazioni tecnologiche, i loro costi e a chi affidarsi per affrontare un intervento migliorativo.
Con l’iniziativa KlimaFactory l’Agenzia CasaClima vuole aiutare proprio le PMI ad avvicinarsi al tema della gestione dell’energia per liberare il potenziale di risparmio energetico nascosto nelle aziende e nei processi produttivi. Gli ambiti analizzati durante l’Audit KlimaFactory riguardano soprattutto le tecnologie trasversali: le utenze elettriche come illuminazione, pompe, motori, aria compressa, aspirazione, ventilazione e le utenze termiche e frigorifere. Il potenziale di risparmio medio è del ca. 10 - 20 percento, ma dipende ovviamente dal settore di appartenenza e dall’intensità energetica dei processi produttivi. Finora hanno aderito al programma KlimaFactory aziende di settori molto diversi, dall’alimentare al metalmeccanico, che a seguito del raggiungimento degli obiettivi di efficienza hanno ricevuto la targhetta KlimaFactory. Inoltre, poiché il programma si ispira ai principi della EN 16247, con un limitato impegno aggiuntivo è possibile eseguire un audit energetico ai sensi della norma.
Per ulteriori informazioni www.agenziacasaclima.it/it/klimafactory
Secondo le rilevazioni dell’ENEA, in Italia i prezzi dell’energia per uso non abitativo, già in epoca pre-covid, erano calati, pur rimanendo più alti della media delle industrie europee. I dati del centro studi del CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) evidenziavano come ad essere più penalizzate sotto questo aspetto sono proprio le PMI (Piccole Medie Imprese) e in particolare le più piccole, quelle con un fabbisogno energetico annuo compreso nella fascia di consumo da 20 a 500 MWh. Solo nel settore delle grandi imprese, dove per la logica di mercato il prezzo scende a fronte di acquisti maggiori, il costo dell’energia risulta essere competitivo con il resto dell’Europa.
Per le piccole imprese rappresenta una disparità di trattamento che diventa forse un conto troppo salato da pagare. In un quadro di questo tipo appare evidente quanto sia importante, per lo sviluppo di un’impresa percorrere ogni strada che conduca all’efficienza, non ultima quella energetica. Declinare efficienza energetica per un’azienda significa introdurre un sistema di gestione dell’energia, ovvero pianificare, progettare realizzare azioni che permettono una riduzione dei fabbisogni energetici e di costi, mantenendo però inalterata la qualità dei processi di produzione o dei servizi.
Con il D.Lgs n. 102/2014, è stato introdotto in Italia l’obbligo per le grandi imprese di effettuare una diagnosi energetica ogni 4 anni. Sono tenute al rispetto della legge anche le aziende particolarmente energivore, quelle cioè dove il costo dell’energia supera il 3% del fatturato. Con l’introduzione dell’audit energetico si analizza lo stato dei consumi energetici e si individuano gli interventi di efficientamento che presentano il maggior potenziale di risparmio energetico in grado di portare non solo ad un aumento della competitività, ma offrire anche un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi europei per alla tutela del clima e dell’ambiente.
Spesso ad ostacolare le imprese a ragionare anche in termini di efficienza energetica, soprattutto nelle realtà locali, è la mancanza di informazione e di formazione: in particolare le piccole aziende non sono sempre consapevoli dei loro consumi, né sanno dove reperire le informazioni sulle innovazioni tecnologiche, i loro costi e a chi affidarsi per affrontare un intervento migliorativo.
Con l’iniziativa KlimaFactory l’Agenzia CasaClima vuole aiutare proprio le PMI ad avvicinarsi al tema della gestione dell’energia per liberare il potenziale di risparmio energetico nascosto nelle aziende e nei processi produttivi. Gli ambiti analizzati durante l’Audit KlimaFactory riguardano soprattutto le tecnologie trasversali: le utenze elettriche come illuminazione, pompe, motori, aria compressa, aspirazione, ventilazione e le utenze termiche e frigorifere. Il potenziale di risparmio medio è del ca. 10 - 20 percento, ma dipende ovviamente dal settore di appartenenza e dall’intensità energetica dei processi produttivi. Finora hanno aderito al programma KlimaFactory aziende di settori molto diversi, dall’alimentare al metalmeccanico, che a seguito del raggiungimento degli obiettivi di efficienza hanno ricevuto la targhetta KlimaFactory. Inoltre, poiché il programma si ispira ai principi della EN 16247, con un limitato impegno aggiuntivo è possibile eseguire un audit energetico ai sensi della norma.
Per ulteriori informazioni www.agenziacasaclima.it/it/klimafactory